Notomusica ospita l’unica tappa siciliana di Peppe Servillo & Solis String Quartet

Giovedì 6 agosto 2020, ore 21,15, Cortile del Collegio dei Gesuiti

“Presentimento” è  il titolo del concerto che vuole essere un omaggio alla canzone napoletana d’autore

NOTO – Peppe Servillo, iconico cantante-attore, protagonista della scena non solo nazionale, torna a Notomusica dopo lo straordinario successo riscosso due anni fa con il sold out del concerto dedicato ad Adriano Celentano. E torna affiancato per l’occasione dal prestigioso Solis String Quartet, con l’unica data siciliana di un progetto interamente incentrato sulla grande musica tradizionale napoletana.
L’appuntamento è per giovedì 6 agosto alle 21.15, come di consueto, nel Cortile  del Collegio dei Gesuiti, in cui risuoneranno brani celeberrimi e amatissimi, tra i quali Te voglio bene assai, Che t’aggia di’, Tutta pe’ mme e molti altri, fino a Presentimento, che dà il titolo al concerto.


Si tratta della versione live dell’omonimo album che suggella la straordinaria e collaudata simbiosi artistica tra Peppe Servillo, voce, e il quartetto d’archi formato da Vincenzo Di Donna, violino, Luigi De Maio, violino, Gerardo Morrone, viola, Antonio Di Francia, cello e chitarra.
A distanza di tre anni dall’uscita di “Spassiunatamente”, precedente album con il quale Servillo e il Solis String Quartet avevano già affrontato capolavori della canzone classica napoletana, è ora infatti  la volta di “Presentimento” che può essere considerato a tutti gli effetti la naturale prosecuzione di un progetto che non smette di spaziare all’interno di un immenso panorama musicale, senza cercare di circoscriverlo ad un periodo o ad un autore.
Da Gil a Viviani, da E.A. Mario a Cioffi/Pisano, da “Scalinatella” a “Mmiez’o grano” a “M’aggia curà”, la lista di autori e canzoni si inseguono e si incastrano con rigore regalando uno spettacolo a 360° che tocca musica, teatro e … cuore !
“Quella del presentire – sottolinea Peppe Servillo, pluripremiato frontman degli Avion Travel – è spesso la condizione degli artisti, dei narratori, come dei poeti autori di queste canzoni che nei loro versi presentono e annunciano segreti, presenze, tradimenti, ciò che di nuovo potrebbe accadere o si vorrebbe accadesse. E lo fanno con parole che sembrano mai udite come fossero i veggenti, gli indovini della nostra vita sentimentale. La musica aggiunge senso e la parola precisa col riso e col pianto, le orchestrazioni inscenano un improvviso teatrale come se la vicenda nascesse ora col canto e annunciasse il paradiso tra sonno e veglia. Insistiamo nel ricongiungere tessere alla nostra stanza napoletana che a volte gode di una vista bellissima”.

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